Resoconto Route 2017 Clan “Mosaiklan”

Quando l’anno scorso il clan* ha dovuto decidere che tipo di route estiva* intraprendere la scelta è stata, come ogni anno, tra due principali soluzioni:
-una route di servizio, finalizzata a svolgere un lavoro socialmente utile
-una route di cammino, che consiste nell’intraprendere un viaggio a piedi di una settimana in cui trasportiamo tutto quello che ci può servire (cibo, tenda ecc…) nello zaino.

Abbiamo ritenuto che, dopo l’entrata di un primo anno particolarmente numeroso, fosse necessario rendere più unito il clan; per questo motivo la scelta è ricaduta sulla route di cammino che, tra le altre cose, ha come scopo quello di unificare la nostra piccola comunità. Per questo motivo la prima settimana di agosto ci siamo diretti a Pochi (paesino in provincia di trento), dove è iniziato il nostro viaggio attraverso la Val di Cembra, il gruppo montuoso del Latemar e concluso poi ai piedi del Catinaccio. La routine giornaliera di una route di cammino consiste nel svegliarsi, fare colazione, smontare la tenda, dire le lodi, partire con gli zaini in spalla dalle 9 del mattino fino alla tappa successiva (dove di solito si arriva nel tardo pomeriggio), rimontare la tenda, cenare e, di solito, svolgere una attività di svago serale, seguita da compieta e dal meritato riposo sotto stellate emozionanti. Come si può capire dalla routine appena descritta, in una route non è tanto importante la meta dove arriveremo quanto il cammino, che è il fulcro dell’esperienza. Durante il cammino non è raro vedere paesaggi mozzafiato che ci fanno sentire vivi e felici, parte importante della nostra felicità inoltre sono anche altre “piccole” cose che in realtà così piccole non sono, per esempio, la scelta di un pasto da route un po’ più buono del solito (e sempre condiviso tra compagni di coppia/tripletta), il momento in cui un compagno di viaggio che magari non conosci bene ti racconta qualcosa di sé, o i tanti momenti che abbiamo per scherzare tra di noi. La vita da route è dura, viaggiamo con zaini che pesano dai 12 ai 20kg, mangiamo spesso pasti liofilizzati e fatichiamo ogni giorno; d’altra parte viviamo la libertà che si prova nell’essere essenziali e faticando assieme stringiamo rapporti molto forti gli uni con gli altri. Andiamo a cercare la fatica perché ha la capacità di mettere a nudo le persone facendone uscire sia i lati belli che i lati brutti e la consideriamo quindi uno strumento utile per capire molto di noi stessi e per crescere. Per questi motivi la “strada” è, sia metaforicamente che fisicamente, uno dei punti chiave del nostro clan e dello scoutismo in generale. Questo tipo di “vacanza” può sembrare pazzo ed incosciente ma in realtà lo è meno di quanto si pensi, una organizzazione ben fatta tiene conto degli imprevisti che si possono incontrare e dà la possibilità di poter variare il percorso durante il cammino. Quest’anno non ci sono stati particolari problemi, abbiamo sempre avuto prati dove piantare le tende e fonti d’acqua vicine ai nostri bivacchi, cioè le due principali cose che in route ci servono per vivere, inoltre il tempo atmosferico è stato ottimo, abbiamo preso acqua solo l’ultimo giorno, che non è stato di cammino poiché eravamo già in Val di Fassa dove sarebbe passato l’autobus che ci ha riportati a Modena. Spero di essere riuscito a rendere l’idea di quali siano le emozioni che spingono tanti ragazzi a faticare in montagna una settimana invece che andare al mare; ad ogni modo, lo scopo principale che aveva questa route (unificare il clan) è stato raggiunto.

Paolo Tanzi

*Il clan è l’ultima tappa del percorso educativo scout, comprende ragazzi dai 17 ai 21 anni
*la route estiva è una uscita (solitamente di una settimana) che il clan svolge ogni anno